Bugatti

Bugatti: auto esclusive con una storia lunga un secolo

Bugatti è una casa automobilistica di hypercar di lusso fondata da Ettore Bugatti nel 1909 a Molsheim, una regione dell'Alsazia, passata dalla Germania alla Francia durante il ventesimo secolo. Dal 1998 Bugatti fa parte del Gruppo Volkswagen e, sotto il suo controllo, ha prodotto la Bugatti Veyron tra il 2005 e il 2016. Con i suoi 1.200 CV e 430 km/h di velocità massima nella versione Super Sport, ha segnato una pietra miliare nel storia dell'automobile. Dopo di lei altri modelli come la Chiron hanno seguito le sue orme.

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Bugatti auto: una storia che attraversa due secoli


Il nome Bugatti deriva dal nome del suo fondatore, Ettore Bugatti (Milano, 1881). Per la Bugatti logo ed estetica sono inconfondibili: il nome scritto in bianco dentro ad un ovale rosso, affiancato da una serie di pallini e coronato dalle iniziali Ettore Bugatti, è conosciuto da qualsiasi appassionato.
La prima vettura creata con il nome Bugatti fu la Type 13, costruita nella casa di Ettore, nel 1907, mentre lavorava alla Deutz; la sua produzione in serie non iniziò fino a quando non si stabilì nello stabilimento di Molsheim. Prima di questa vettura Ettore Bugatti lavorò alla Prinetti & Stucchi, fabbrica di biciclette dove creò, a soli 17 anni, un triciclo a motore.
La prima guerra mondiale portò la famiglia Bugatti a Milano e poi a Parigi, dove lavorò alla progettazione di motori per aerei a 8 e 16 cilindri (per l'esercito francese e nordamericano) tornando successivamente, dopo la fine della guerra, in Alsazia per riaprire lo stabilimento di Molsheim e continuare a creare auto sportive.
Il 1909 non solo segna la nascita della Bugatti con la Type 13 e la fabbrica Molsheim, ma nello stesso anno nacque anche Jean Bugatti, suo figlio, che negli anni '30 si assunse la piena responsabilità della produzione del marchio dopo averci lavorato disegnando per Bugatti modelli come le Type 41, 50, 55 e 57. Oltre a lavorare sul design delle vetture, creò molto motori e telai ed effettuò test su nuovi modelli. Jean Bugatti morì in un incidente nel 1939 mentre provava la Type 57C, l'auto che aveva vinto la 24 Ore di Le Mans nel 1939.
Il rapporto del marchio con il mondo delle corse è stato presente fin dall'inizio della sua storia: arrivando secondo nel Gran Premio di Francia del 1911 con la Type 13. La Type 13 Brescia è stata la prima vettura Bugatti a vincere a Le Mans, con una produzione che iniziò nel 1914 e terminò nel 1926 con un totale di 2005 unità, che avevano un motore 4 cilindri da 1,4 litri che sviluppava 30 cavalli, per un peso totale di 450 kg.
Tra le prime creazioni del marchio dobbiamo citare la Bugatti Type 18, un'auto con quattro cilindri e 5 litri di cilindrata che sviluppava 100 cavalli ed era in grado di raggiungere i 160 km/h.
La prima autovettura da strada della Bugatti fu la Type 30 Tourer, del 1922, con più di 600 unità prodotte fino al 1926. Nel 1924 iniziò quella che possiamo interpretare come l'epoca d'oro della Bugatti, con la Type 35 Il cui design a goccia è passato alla storia, portando nel 1925 il primo trionfo del marchio sulla targa Florio.

Bugatti auto e motorsport, un binomio indissolubile


Nel 1926 ci furono per Bugatti modelli come la Type 37 (una Type 35 con un motore più piccolo), la Type 40, uno dei modelli di maggior successo (ne furono prodotte 800 unità) e considerato una delle auto più costose della storia, e la Bugatti Type 41 Regale. Quest’ultima aveva un motore a 8 cilindri da 12,7 litri di cilindrata, che sviluppava una potenza di 300 cavalli; ne furono prodotte solo 6 unità, sebbene la crisi economica portò Bugatti a venderne solo 3 (Bugatti prevedeva di venderne 25 unità).
Negli anni '30 Bugatti creò la Type 50, la Type 51, la Type 53, la Type 55 e la Type 57. Per queste Bugatti prezzo e prestazioni erano davvero ai massimi livelli per l’epoca: la Type 53 fu la prima e unica vettura progettata da Ettore Bugatti con trazione integrale, mentre la Type 57 fu una delle le creazioni più rappresentative della Jean Bugatti. La Type 57, con un totale di 685 unità realizzate, era equipaggiata con un motore 8 cilindri in linea da poco più di 3,2 litri di cilindrata e 135 cavalli, offrendo un totale di 5 carrozzerie differenti a disposizione dei clienti.

Il secondo conflitto mondiale e la fine di Bugatti


Dopo la guerra, la fabbrica Bugatti auto cercò di tornare a produrre automobili ma, a causa di problemi finanziari, Bugatti non fu in grado di sviluppare una nuova gamma di veicoli. La prima vittoria in gara nel dopoguerra avvenne nel 1945, al Gran Premio del Bois de Boulogne (Parigi). Ettore Bugatti e Jean-Pierre Wimille si aggiudicarono la vittoria su una Bugatti Type 59/50B. Pochi anni dopo, Ettore Bugatti morì a Parigi nell'agosto del 1947. Nel 1948, Pierre Marco assunse la direzione dell'azienda, producendo piccole serie della Type 57 con lievi modifiche - rinominandola Type 101. Nel 1956 la produzione di veicoli fu bloccata, con un totale di circa 7.900 unità prodotte dalla sua fondazione.

L’ingresso di Romano Artioli e la EB110


Nel 1987 l'imprenditore e concessionario italiano Romano Artioli recuperò il nome Bugatti, creando la nuova Bugatti Automobili e stabilendo la “base” del marchio a Campogalliano, in provincia di Modena. Da questo processo nacque la Bugatti EB 110, presentata il 15 settembre 1991 (la giorno in cui Ettore avrebbe compiuto 110 anni) a Parigi. Fu stata la prima vettura di serie con un telaio monoscocca in fibra di carbonio e utilizzava un motore V12 da 3,5 litri con quattro turbo, che sviluppava una potenza di 561 cavalli. Sono state costruite solo 140 unità di quest’auto, prima che nel 1995 la nuova Bugatti fallì nuovamente. Dauer Racing acquisì i diritti sulla EB110 e ne costruì altre 10 unità.

L’era Volkswagen, tra Veyron e Chiron


Nel maggio 1998 il gruppo Volkswagen acquisì i diritti sul marchio Bugatti auto e presentò l'EB 118. Questo veicolo, una coupé a quattro posti con motore a 18 cilindri, fu disegnata da Giorgetto Giugiario presso lo studio "Italdesign". Questo concept servì come base per i modelli futuri: la Bugatti EB 218, una berlina a quattro porte, l'EB 18/3 al Salone di Francoforte e l'EB 18/4, l’antesignana della Bugatti Veyron.
Nel 2001 sarebbe arrivata la versione di serie della Bugatti Veyron, con un motore W16 da 8 litri che sviluppò una potenza di 1.001 cavalli e 1.250 Nm. Per la sua potenza, per la velocità massima, per l’accelerazione e per il livello tecnologico fu considerata fin dal primo momento ai vertici del motorsport. La sua produzione iniziò nel 2005, tornando nuovamente a Molsheim.
Numerose edizioni speciali della Veyron si susseguirono negli anni successivi, registrando nel 2010 il record di velocità per un'auto di serie con 431 km/h con la Veyron 16.4 Super Sport, da 1.200 CV e 1.500 Nm di coppia.
Nel 2012 arrivò la Veyron Grand Sport Vitesse, la decappottabile di serie più veloce al mondo, capace di raggiungere i 409 km/h, con 1.200 CV. Sono state prodotte in totale 450 Veyron, 300 coupé e 150 con carrozzeria decappottabile.
La Bugatti Chiron fu incaricata, negli anni successivi, di sostituire la Veyron. Venne presentata nel 2016, sviluppata su un telaio monoscocca in fibra di carbonio e con un'evoluzione del motore W16 da 8 litri di cilindrata, in grado di sviluppare 1.500 CV e una coppia di 1.600 Nm. Raggiungendo una velocità massima di 420 km/h (limitata) e passando da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi, per questa Bugatti prezzo e prestazioni non hanno eguali. La sua produzione, limitata a 500 unità, e il suo prezzo di 2,4 milioni di euro portano avanti la strategia di Bugatti improntata alla vendita di auto per pochi eletti.
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Modelli Bugatti

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Chiron

2 Allestimenti disponiili
Anno: Dal 2016 - In produzione
Velocità massima: 420 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 2.50/2.40 sec
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